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Esempio di Valutazione
La Prima Visita o valutazione funzionale è il processo di ragionamento e della raccolta dati del fisioterapista, imprescindibile prima di qualsiasi intervento terapeutico.
Si compone di una prima parte chiamata anamnesi e di una seconda chiamata esame obiettivo. Per alcuni aspetti si sovrappone e completa la visita specialistica, aggiungendo informazioni importanti per la stesura del programma riabilitativo.
E’ la base del ragionamento clinico del fisioterapista e ne è la sua massima espressione intellettuale. A seconda del background culturale del fisioterapista e al problema del paziente può analizzare più aspetti rispetto ad altri, ove la semplicità di alcuni quadri clinici può richiedere pochi minuti in altri casi può sostituire la prima seduta di trattamento.
E’ spesso occasione per sfatare miti o chiarire nozioni apprese tramite web, per eliminare paure e ansie legate alla propria patologia, e per capire quale sarà il percorso di cura da intraprendere insieme.
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Una corretta ed approfondita valutazione è il primo passo verso la costruzione di un corretto programma riabilitativo, risulta inoltre indispensabile per evitare errori diagnostici che possano rendere meno efficace il trattamento
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Il colloquio
Il colloquio con il paziente, specialmente la prima volta che fisioterapista e paziente si incontrano, costituisce senza ombre di dubbio il momento più nobile della valutazione.
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Infatti, in questa fase del processo di valutazione e attraverso alcune domande da parte del fisioterapista; il paziente avrà modo di:
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esporre al fisioterapista i propri sintomi (esempio: dolore) e tutti i problemi che ne derivano (nel lavoro, nell’attività sportiva od altro);
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spiegare al fisioterapista come sono insorti (esempio: un trauma o gradualmente nel corso del tempo) e come si sono evoluti nel tempo o nell’arco della giornata precedente;
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spiegare le caratteristiche specifiche di questi sintomi (formicolii, scosse, bruciori, fitte, intorpidimento, “morsa”, indolenzimento, crampi od altro) e la localizzazione precisa (dove si manifestano sul corpo);
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riferire la risposta di questi sintomi ai farmaci;
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riferire la risposta di questi sintomi al riposo;
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riferire la risposta di questi sintomi a trattamenti precedenti;
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riferire la presenza – se appropriato – di altre patologie in atto (esempio: diabete, ipertensione, neuropatie od altro) o altre diagnosi mediche che il fisioterapista DEVE conoscere;
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riferire l’assunzione, eventualmente, di farmaci;
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discutere e visionare gli eventuali referti medici precedenti (esempio: RX, risonanza magnetica od altro);
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riferire al fisioterapista qualunque altro dettaglio ritenuto rilevante per il proprio problema.
La valutazione
Come detto, il secondo momento della valutazione è l’esame obiettivo, ovvero la vera e propria “visita”.
In questa fase valutativa il fisioterapista si avvarrà delle seguenti "step":
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osservazione del paziente (posizioni antalgiche, cioè assunte in modo da non sentire dolore, rossore cutaneo, gonfiore, od altro);
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palpazione della zona interessata (muscolo, nervo, legamento od altro);
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richiesta di alcuni movimenti “attivi” (cioè eseguiti dal paziente, come un’elevazione del braccio in caso di dolore di spalla);
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movimenti “passivi” (cioè eseguiti dal fisioterapista, come il piegamento del ginocchio in caso di dololore/trauma al ginocchio);
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test articolari (ogni articolazione ha i propri);
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valutazione della forza muscolare;
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valutazione della lunghezza muscolare;
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test speciali (come i test ortopedici per la rottura del legamento crociato anteriore o movimenti specifici del collo in caso di mal di testa di origine cervicale).